Lo zucchero fa male, lo sappiamo tutti.
Causa di carie, obesità, diabete di tipo 2 ecc ecc. Tutte cose che già sappiamo.
Questa tra l’altro è la ragione per cui ultimamente vanno di moda le bevande
“zero zuccheri” che usano come sostitutivo dolcificanti non nutritivi tipo
l’aspartame. Quest’ultimo forse è anche peggio.
Infatti l’aspartame è circa 200 volte più dolce dello zucchero. Per questa ragione,
non dovrebbe stupire nessuno sapere che è stato associato a problematiche come
obesità, insulino resistenza, problemi cardiovascolari e vari tipi di tumori.
Ad ogni modo, veniamo al nocciolo della questione: un recente studio ha rivelato
che la quantità di zuccheri aggiunti e di dolcificanti non nutritivi negli alimenti
confezionati e nelle bevande è aumentata notevolmente nell’ultimo
decennio.
Dal 2007 al 2019, sono state analizzate le statistiche sulle vendite di mercato in
tutto il mondo. Ed è venuto fuori che le quantità di dolcificanti non nutritivi nelle
bevande sono aumentate del 36% a livello globale. Mentre gli zuccheri aggiunti
negli alimenti confezionati sono aumentati del 9%.
Ora, a occhio e croce, si stima che per non esporre troppo il nostro organismo al
rischio di sviluppare patologie croniche correlate non si dovrebbe consumare
oltre i 6 cucchiaini di zucchero al giorno. Bene, sappiamo che una lattina di cola da
sola ne contiene 7. Dunque, ne beviamo una e siamo già fuori.
Ti lascio quindi immaginare a quanti cucchiaini di zucchero possiamo arrivare
con un’alimentazione generica a fine giornata.
Inoltre, l’assunzione di dolcificanti non nutritivi e zucchero influenza il
palato e ti spinge a desiderarne sempre più. Più ne tiriamo giù, più il nostro organismo lo brama.
Ma come facciamo ad assumerne di meno se l’industria alimentare ne fa
sempre più uso? Questa è una domanda che necessita di una risposta. E subito.
I tassi di obesità in Italia stanno schizzando alle stelle. Lo stesso vale per le
malattie cardiovascolari (la prima causa di morte nel mondo), diabete e via
dicendo.
Prendiamoci cura di noi stessi, la prevenzione è la migliore cura.