Nell’antichità le persone seguivano il proprio “OROLOGIO BIOLOGICO”.
Si tratta di un ciclo di 24 ore, meglio conosciuto come ritmo circadiano. Il suo compito è quello di regolare ogni singolo processo del nostro corpo.
È il ritmo circadiano a farci sentire affamati.
È il ritmo circadiano a stabilire quando ci sentiamo più energici e quando più “spenti”.
Ed è sempre il ritmo circadiano a stabilire il momento di andare a dormire e quello di svegliarsi.
Come fa a regolare tutti questi aspetti?
Lo fa attraverso la luce solare che a sua volta stimola il rilascio degli ormoni.
Semplicemente: quando inizia a far buio, il ritmo circadiano dice al corpo: <<Inizia a produrre melatonina e preparati a dormire.>>. E quando fa chiaro, il ritmo circadiano dice al corpo: <<Smetti di produrre melatonina e inizia a produrre cortisolo.>>.
Il problema è che, nonostante i ritmi circadiani non siano variati rispetto al passato… lo stile di vita moderno, ha reso il nostro “orologio biologico” un vero “pataccone”.
Pensa alla differenza tra un rolex costoso e la patacca vinta al Luna Park. Ecco, è la stessa che passa dall’orologio biologico del passato e quello attuale. O meglio, l’orologio biologico – e quindi il ritmo circadiano – è rimasto invariato. È radicato dentro ciascuno di noi da milioni di anni. Non possiamo modificarlo. Tuttavia, è cambiato il modo in cui lo facciamo funzionare poiché l’avanzamento tecnologico ha martoriato questo processo.
Una volta, quando c’era buio, c’era buio davvero. Al massimo c’era un fuoco che serviva a riscaldare il villaggio. Si trattava comunque di una luce naturale e calda.
Adesso no. Siamo bombardati da luci artificiali, dalla mattina alla sera e pure di notte.
E il nostro orologio biologico è andato in tilt.
Ed è questo il motivo per cui la qualità del nostro sonno e del riposo finora non è stata – neanche per sbaglio, paragonabile a quella dei nostri antenati.