Ce lo ricorda un saggio recente di Filippo Losito, comico e docente nel libro Humor e pensiero laterale – I processi mentali che stimolano la creatività
“Non si tratta di imparare a raccontare barzellette, ma di uscire dagli schemi. Come avviene nelle battute ben riuscite, che partono da una premessa logica per arrivare a una conclusione spiazzante, tanto più efficace quanto più è fulminea, immediata: il lavoro non ha mai ucciso nessuno…però, meglio non rischiare”.
L’umorismo cambia la nostra percezione del mondo e di quanto sta accadendo, disinnescando gli automatismi e offendo scenari alternativi.
Al tempo stesso migliora il nostro benessere psicologico, favorendo la creatività: uno studio famoso realizzato negli anni ’80 mostra come anche un sorriso forzato, generato stringendo tra i denti una matita, possa influenzare positivamente il nostro stato d’animo.
Mente, nervi e muscoli sono collegati e se un pensiero lieto può farci sorridere, è plausibile che un sorriso possa migliorare il nostro stato d’animo.
Senza dimenticare che la risata è anche un utile esercizio per il nostro apparato respiratorio. A livello neurologico umorismo e creatività attivano percorsi simili.
L’umorismo si basa sulla rottura di un’aspettativa: ribalta i nostri schemi mentali, e questo attiva un processo creativo mettendo il pensiero logico-razionale al servizio dell’intuizione”.