La nostra salute è legata a quella del pianeta
È sempre più evidente: ciò che danneggia l’ambiente, danneggia anche l’essere umano.
Negli ultimi 70 anni, il cambiamento rapido e spesso incontrollato delle abitudini di vita ha spinto sia l’uomo che il pianeta verso una condizione di crescente fragilità.
L’industrializzazione spinta, guidata dal profitto a tutti i costi, ha compromesso l’equilibrio dell’ecosistema e, al contempo, ha ridotto la qualità della vita umana.
Un esempio evidente è l’alimentazione: i cibi processati e ultraprocessati rappresentano un doppio problema. Da un lato, impattano negativamente sull’ambiente per via delle materie prime sfruttate in modo intensivo e degli imballaggi non sostenibili; dall’altro, danneggiano silenziosamente la salute di chi li consuma.
Lo stesso vale per l’inquinamento di aria e acqua: due elementi essenziali alla vita, oggi sempre più compromessi. Chi inquina, respira l’aria che ha contaminato, beve l’acqua che ha contribuito a sporcare.
È un circolo vizioso che non risparmia nessuno.
Anche le relazioni umane non sono esenti da questa trasformazione: sempre più virtuali, sempre meno autentiche. E anche in questo caso, paghiamo un prezzo alto — in termini di solitudine, disconnessione e infelicità.
È tempo di sviluppare una nuova consapevolezza collettiva, che parta dai più piccoli — i cittadini del futuro — per arrivare a tutti noi.
Non possiamo più pensare che le nostre azioni riguardino solo la nostra persona.
Viviamo all’interno di un sistema interconnesso, dove ogni comportamento ha un impatto, positivo o negativo, anche sulla vita degli altri.
La salute del pianeta è, a tutti gli effetti, la nostra stessa salute.

