La distribuzione del cibo e dei suoi nutrienti durante la giornata decide moltissimo del nostro rendimento sul lavoro o nello studio e incide pesantemente anche sulla nostra linea e sulla nostra salute.
La migliore strategia sarebbe quella di fare una prima colazione verso le 7-8 del mattino molto ricca e molto varia, contenente diversi cibi in grado di cedere energia in modo lento e graduale come la frutta secca, lo yogurt, i cereali integrali o il pane integrale seguita da un pranzo verso le 13-13.30 ricchissimo di vegetali, ortaggi, semi e zuppe con legumi in modo da garantirci sazietà prolungata e una dose di energia capace di portarci tranquillamente fino alla cena.
L’ultimo pasto della giornata andrebbe consumato prima possibile (entro le 20,30 possibilmente) e dovrebbe essere leggero a base di passati di verdure, verdure cotte pesce o una piccola porzione di legumi in modo da non appesantire l’organismo che si prepara al riposo notturno.
Una cena abbondante e tardiva come orario rallenta la digestione e impedisce al nostro corpo di attivare i meccanismi riparativi che avvengono in prevalenza nella nottata, finendo per indebolire la capacità di autocura dell’organismo. Questo tipo di distribuzione sembra essere la migliore anche per prevenire l’invecchiamento precoce e aumentare le nostre capacità cognitive. Saltare la prima colazione o ridurla ad un caffè e un cornetto ci mette infatti nelle condizioni di chiedere al nostro cervello di funzionare senza dargli però il combustibile di cui ha bisogno. Il nostro cervello, giova ricordarlo, si nutre di zuccheri e gradisce avere livelli energetici costanti, il contrario esatto di quello che succede con la colazione dolce priva di nutrienti e ricca di zuccheri semplici.
Quindi chiunque voglia avere memoria e concentrazione al massimo dell’efficacia segua questo schema e eviti di mangiare nella prima colazione cibi processati e zuccherati e li sostituisca con cibi integrali frutta secca e yogurt naturali..seguiti poi da un buon caffè se gradito, meglio non zuccherato.