Noto anche come dente di leone, stella gialla e capo di frate, il tarassaco si riconosce facilmente per i suoi capolini fiorali di colore giallo intenso, che si chiudono al calar del sole e si riaprono al ritorno della luce (il tarassaco è conosciuto anche come girasole dei prati). Al capolino sussegue un globo piumoso bianco-argentato, dotato di numerosi acheni; da qui l’appellativo popolare “soffione”.
Alcuni autori fanno risalire le origini del nome “tarassaco” ai termini greci taraxis (disordine, squilibrio) e akas (rimedio).
Entrambe queste denominazioni si riferiscono ai poteri diuretici delle foglie di tarassaco – ricche di potassio e sostanze amare – che possono essere consumate come verdura cotta a vapore (se si cuociono in ammollo, è bene ricordare che a cottura ultimata l’acqua conterrà la maggior parte dei princìpi attivi). A tal proposito si consiglia di raccogliere piantine piccole e tenere, cresciute in luoghi non inquinati, prima della fioritura.
I suoi estratti vengono utilizzati come
- Purificanti
- Decongestionanti
- Disintossicanti epatici
- Stimolante per l’attività epatica
- Promuove l’eliminazione biliare del colesterolo, ne riduce l’assorbimento grazie alla ricchezza in fitosteroli e fibre solubili
LA RICETTA
Ingredienti per 4 persone:
8 pugni di riso arborio o roma
una noce abbondante di burro
un cestino di tarassaco
olio evo
1 cipolla grande
600-700 ml. di brodo vegetale
sale qb e pepe se si vuole
1/2 bicchiere di vino bianco
Parmigiano grattuggiato
Preparazione:
Dopo aver pulito il tarassaco tritare la cipolla e dopo aver inserito in un tegame un poco di olio evo a fuoco vivo aggiungere la cipolla, inserire il riso, far tostare e irrorare con il vino, lasciar sfumare ed inserire il tarassaco, salare, eventualmente pepare ed inserire gradualmente il brodo vegetale che anticipatamente è stato portato ad ebollizione.
coprire il tegame e cuocere a fuoco moderato per c.a. 20 min. controllando di tanto in tanto la densità, in caso aggiungere man mano il brodo.
Al termine della cottura si inserisce il burro ed il grana per mantecare a fuoco spento